LE PROBABILITA' DI SUCCESSO DELLA SCUOLA SONO DIRETTAMENTE PROPORZIONALI ALLA CAPACITA' DEGLI INSEGNANTI DI COLLEGARE LA SCUOLA STESSA AL MONDO DEI "NATIVI DIGITALI" PER DOTARLI DI STRUMENTI CHE CONSENTANO LORO DI RICICLARSI IN UN MERCATO DEL LAVORO IN COSTANTE E RAPIDA TRASFORMAZIONE

lunedì 18 gennaio 2010

Tutor intelligenti e sensibili: un'altra ricetta americana per il successo degli studenti.

Dopo i programmi di tutor cognitivi, che già in America sono utilizzati in diverse migliaia di scuole, l’Università del Massachusetts sta testando del software per tutoraggio sensibile alle emozioni allo scopo di migliorare il rendimento degli studenti: il programma, che rientra in un più ampio progetto di riuscire a dotare il sistema dei tutor intelligenti di un supporto emotivo e sociale, annovera fra i finanziatori la Fondazione Nazionale delle Scienze ed il Dipartimento dell’Istruzione dell’Istituto delle Scienze della Formazione
I primi risultati sono incoraggianti perché l’utilizzo di questi software sperimentali ha prodotto un aumento del 10% di successi nei test di geometria per studenti che li abbiano utilizzati per una settimana. Grazie a braccialetti dotati di sensori in grado di rilevare alterazioni del polso e della sudorazione, a sensori nell’imbottitura della sedia, che leggono la postura ed a sensori sul mouse, che registrano l’eventuale aumentare della pressione della stretta sul mouse stesso, eventuali segnali di frustrazione sono immediatamente tamponati dal tutor computerizzato.
Ora devo ammettere la mia poca informazione in merito alle iniziative italiane, però mi sembra che qui da noi (visto anche l'aumento veritiginoso delle bocciature registrata alla fine dello scorso ano scolastico), piuttosto che la tendenza ad occuparsi del disagio degli studenti e di quanto esso possa influenzare l’apprendimento, sia molto più diffuso un approccio che da per scontato e penalizza il disinteresse dei ragazzi per una scuola che continua ad essere lontana dalla realtà. Invece di chiedersi come mai gli studenti facciano molte assenze, il Ministro Gelmini si preoccupa di imporre per legge una percentuale di presenze minime indispensabile per poter accedere alla promozione: è molto più semplice che rendere qualificare un corpo insegnante in grado di rendere la scuola più interessante.

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