LE PROBABILITA' DI SUCCESSO DELLA SCUOLA SONO DIRETTAMENTE PROPORZIONALI ALLA CAPACITA' DEGLI INSEGNANTI DI COLLEGARE LA SCUOLA STESSA AL MONDO DEI "NATIVI DIGITALI" PER DOTARLI DI STRUMENTI CHE CONSENTANO LORO DI RICICLARSI IN UN MERCATO DEL LAVORO IN COSTANTE E RAPIDA TRASFORMAZIONE

sabato 8 giugno 2013

L'insegnante che studia va sempre punito




  • L'insegnante che studia va sempre punito In questa nostra terra generosa solo di bellezze artistiche ma povera di rispetto per la professionalità siamo arrivati a un punto tale per cui invece di limitarci, come si fa da sempre, a non tenere conto di criteri meritocratici, ci si ingegna, con inventiva tanto fantasiosa quanto crudele, a punire anche con la perdita del posto di lavoro chi più si prepara. E non lo si fa mica così, lasciandolo all'iniziativa personale garantita dal ricoprire ruoli dirigenziali che danno margine decisionale ampio per la valutazione della professionalità altrui, no, lo si fa grazie a disposizioni contrattuali con la connivenza e il supporto entusiasta dei sindacati (perché mai dovrebbero interessarsi di esigue minoranze che non fanno molta cassa?). Se sei un insegnate di ruolo entusiasta e curioso, pronto a sacrifici, economici e personali enormi pari solo alla tua voglia di crescere professionalmente, guardati bene dal cercare di soddisfare osceni desideri di ulteriore formazione, perché potresti diventare perdente posto anche se sei di ruolo da una vita. Facciamo un esempio: i tuoi studi privati ti portano a pubblicare qualcosa e ti rendi conto che forse potresti fare addirittura una ricerca, allora tenti un concorso per prendere il dottorato di ricerca. Ti giochi un'intera estate sui libri, fai il concorso, lo superi e vai in congedo per portare a termine il tuo progetto. Quando dopo 3 anni di sacrifici pari solo all'entusiasmo, anche perché nel tuo piccolo e provinciale comune di residenza non c'è alcuna sede universitaria (quindi hai fatto molti pieni di benzina e consumato gli pneumatici in modo irrimediabile), con la tesi quasi pronta ti prepari a ritornare a scuola pronto a rimpinguare con tutto ciò che hai imparato l'offerta formativa della tua sede, ti accorgi che la sede non ce l'hai più. Cos'è successo? Bene il contratto del comparto scuola articolo 5 prevede che il periodo trascorso in dottorato di ricerca, al contrario di qualunque altra occupazione per cui è previsto il congedo straordinario, come mandati politici, sindacali, ecc, azzeri tutti i punti di continuità sulla scuola per cui scivoli giù in graduatoria e hai ottime possibilità di diventare perdente posto: studiare qui da noi è equiparabile ad un reato, mentre tutelare attività che poco o nulla hanno a che fare con l'insegnamento è prioritario per il nostro sistema dell'istruzione e per i sindacati. Quale logica autolesionista e/o programmatica ci sia dietro tanto accanimento contro quegli insegnanti che hanno desiderio e capacità di continuare a formarsi lo lascio decidere a voi, io una mia idea ce l'ho, ma non credo che conti nulla visto che sono stata così stupida da continuare a studiare dopo 20 anni di insegnamento per soddisfare la mia inesauribile sete di conoscenza.

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