I segni del cambiamento sono ovunque: l’OECD OBSERVER, il notiziario dell’OECD in inglese e francese ha introdotto una nuova edizione web ottimizzata per cellulari e iPhone, e in calce ai nuovi articoli sono riportate le icona segnalibro dei Media Sociali più diffusi (Facebook, My space ecc). Nell’anno dedicato a Darwin forse sarebbe opportuno ricordare che la specie destinata a sopravvivere è quella che meglio si adatta ai cambiamenti, se questo non bastasse si potrebbe richiamare quanto lo storico Arnold Toynbee afferma in merito alla fortuna e alla disgrazia delle civiltà dovuta alla capacità di sfruttare le più recenti tecniche disponibili e distribuirle alla popolazione nella sua totalità.
L’ articolo dell’OECD “Innovation and globalisation OECD through its looking glass” di Ron Gass, esamina gli scenari possibili per lo sviluppo dell’economia e il ruolo delle istituzioni scolastiche nella definizione di questo futuro. Fin quando il costo del lavoro è il principale fattore della produzione è logico che la produzione stessa si sposti nei paesi dove il costo del lavoro è più basso. Ma nelle economie e nelle società dell’informazione la creatività, l’innovazione e l’imprenditorialità devono essere distribuite a tutta la popolazione. C’è necessità di proporre politiche basate sul territorio: è la mobilizzazione di risorse umane e culturali endogene, piuttosto che la ridistribuzione di risorse tramite sussidi che deve guidare le politiche e la cultura economica deve tendere verso l’intraprendenza e l’iniziativa piuttosto che verso l’assistenza. La globalizzazione e l’innovazione da un lato accrescono la ricchezza, ma dall’altro aumentano la disuguaglianza sociale: le economie e le società democratiche avanzate non possono sfuggire ai loro potenti effetti sociali. Nel transitare dalla società industriale a quella post-industriale a quella dell’informazione, gli sviluppi futuri sembrano far sfociare questo cambiamento continuo nella necessità di società creative. Una volta risolta la presente crisi dei mercati finanziari, l’unica possibilità di crescita e produttività dell’economia reale sarà cavalcare l’onda emergente delle tecnologie pervasive nei settori dell’energia, delle tecnologie biologiche ed ecologiche e delle comunicazioni.L’OECD ha aperto un dibattito sulla società creativa e invita il settore dell’istruzione a prendere le redini perché da sempre l’istruzione, altre a trasmettere l’eredità del passato, è stato il settore deputato a preparare per il futuro. Mi chiedo quanti docenti siano pronti e disposti a farsi carico di questo compito così importante: purtroppo nella mia esperienza quotidiana non ne vedo molti!
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