Dal rapporto presentato dall´Associazione Italiana Editori (AIE) sul tema "Bambini e ragazzi: come leggono e comprano oggi i clienti della libreria di domani" risulta che i ragazzi dai 6 ai 19 anni che utilizzano internet sono lettori più avidi di quelli che non sono soliti navigare.
Un segnale rassicurante e positivo che pone a tacere chi considera i “nativi digitali” una generazione perduta, dedita a pratiche inutili quando non demonizzate che ben si guarda dal prendere in mano un libro fatto di carta e inchiostro. Un’altra considerazione che viene spontanea sul quanto l’essere connessi sia importante è come l’accesso alle nuove tecnologie e al Web sia una questione culturale di rilevante importanza di cui la scuola e lo stato dovrebbero occuparsi, altrimenti si rischia di aprire una altra voragine fra i ragazzi che hanno la fortuna di utilizzare la rete e coloro che non ce l’hanno: i primi accedono a risorse sempre più varie ed ampie, mentre i secondi rischiano di vedere crescere le loro carenze e restare sempre più indietro.
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