LE PROBABILITA' DI SUCCESSO DELLA SCUOLA SONO DIRETTAMENTE PROPORZIONALI ALLA CAPACITA' DEGLI INSEGNANTI DI COLLEGARE LA SCUOLA STESSA AL MONDO DEI "NATIVI DIGITALI" PER DOTARLI DI STRUMENTI CHE CONSENTANO LORO DI RICICLARSI IN UN MERCATO DEL LAVORO IN COSTANTE E RAPIDA TRASFORMAZIONE

lunedì 9 marzo 2009

Coniugare tecnologia mobile e didattica è possibile

Ho appena avuto una conversazione con il referente di MoULe dell'ITD (Istituto Tecnologie Didattiche del CNR) di Palermo che mi ha promesso notizie in merito ai risultati del Mobile Ubiquitous Learning Project che prevedeva la sperimentazione di telefoni cellulari di ultima generazione (dotati di GPS) e computer palmari per sviluppare progetti didattici cooperativi finalizzati ad associare le risorse didattiche ed i contenuti educativi a specifiche localizzazioni geografiche.
Il progetto, conclusosi nel corso del 2008, ha coinvolto studenti e docenti della scuola secondaria di II grado: entrambi i gruppi hanno partecipato a corsi di preparazione e sono stati dotati di dispositivi mobili completi di GPS connessi ad internet. Gli insegnanti, con conoscenze di base dell’informatica, hanno seguito un corso di 20 ore che li ha introdotti agli aspetti metodologici dell'apprendimento cooperativo ed alla progettazione di attività di apprendimento che prevedevano un lavoro sul campo, all'uso della piattaforma tecnologica per l'apprendimento a distanza Moodle e dell’ambiente Wiki per la costruzione condivisa della conoscenza.
La sperimentazione, che aveva lo scopo di verificare la funzionalità tecnologica del sistema e la sua valenza didattica, i processi collaborativi che hanno portato alla costruzione della conoscenza e come MoULe abbia favorito tali processi, nonché la quantità delle interazioni tra gli studenti e la qualità dei contenuti creati, sembra aver prodotto risultati positivi.
Il sistema consentiva
- la ricerca delle informazioni filtrate/raffinate in base alla posizione,
- l'inserimento dei contenuti in modo collaborativo (con tecnologie wiki e mappe concettuali) consentendo l’associazione ad un punto di interesse sul territorio
- l'annotazione contenuti multimediali (Immagini, testo, interviste audio) on-site sul territorio mediante dispositivi mobili dotati di localizzatori satellitari
- l'utilizzo di strumenti di comunicazione sincrona e asincrona (chat e forum) sensibili alla localizzazione.
- l'utilizzo di un navigatore per la visualizzazione sul territorio della posizione dei fruitori e dei punti di maggior interesse
- il riconoscimento automatico i punti di interesse.
- il monitoraggio centralizzato da partedegli utenti.
Un esperimento degno di nota (e sul quale mi riprometto di tenermi aggiornata), che richiama alla mente il GeoHistorian Project che ha lo scopo di utilizzare le tecnologie mobili per abbattere le barriere fra scuola e società, e si prefigge di valutare i cellulari come risorse educative, ridurre barriere fra scuole e comunità (musei, zoo ecc) e dare agli studenti la possibilità di creare risorse per la loro comunità. Questo progetto utilizza le tecnologie mobili per legare la classe a punti di interesse storico: tramite cellulari che consentono di fare riprese e foto, hanno GPS e accesso wireless ad internet, e avvalendosi di siti come PoketCaster gli studenti possono diventare documentaristi storici, creare e condividere la storia di persone reali e posti reali. Ancora in fase iniziale, il progetto ha già permesso di usare i cellulari per la creazione e l'uploading di contenuti su internet, ed attualmente si stanno studiando le possibilità di incorporare i codici a barre bidimensionali QR (sorta di codice con un link internet mobile che permette di connettersi in modo immediato a contenuti: tale sistema di comunicazione verrà adottato per l'Expò 2010 in Cina) in modo da consentire agli studenti di creare contenuto digitale all'interno del contesto fisico e pemettere la distribuzione di tale contenuto ad un audience più vasta.

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